CI HA LASCIATI IL NOSTRO AMICO ANTONIOAntonio Corona è mancato ieri sera, dopo aver lottato a lungo contro la malattia. Ogni parola, in questa - come in tutte le situazioni di dolore che
abbiamo vissuto - è superflua. Antonio Corona ci ha lasciato ieri sera.
Ha lottato a lungo contro la malattia; con le cure mediche e con quella
cura che maggiormente gli ha dato la forza per sentirsi parte di quella
famglia cui ha dedicato tempo, passione, umanità: il Casale, il Bianchi e
quella scrivania che adesso è vuota. Insieme a Vittorio Turino (di cui è
stato il collaboratore più fedele) ha
rappresentato un punto di riferimento fondamentale per i nostri giovani,
i loro tecnici e genitori. Tutto il Casale ora lo ricorda con grande
affetto misto a tristezza; da Vittorio Turino in primis, a Lino Gaffeo,
Giuseppe Coppo e tutti i tecnici, giocatori e giovani speranze
nerostellate cui Antonio ha saputo dedicare attenzione, dolcezza, e
tanti buoni consigli. Due anni or sono ci aveva concesso un''intervista
in cui raccontava, con il suo stile schivo ed essenziale, il suo lavoro.
La riproponiamo in segno di omaggio a ciò che è stato in questi anni di
servizio alla Stella del Casale. Ciao Antonio... Come tanti altri che lavorano dietro le quinte del calcio giovanile, il suo è un ruolo poco appariscente; ma non per questo meno importante. Dalla scrivania al campo: organizzare, condividere e trasmettere informazioni. In sintesi, fare in modo che i giovani del Casale possano svolgere la loro attività serenamente, pensando solo a come crescere dal punto di vista umano e tecnico e – naturalmente – dare a loro stessi e alla società quelle soddisfazioni che illuminano il firmamento nerostellato. Antonio Corona, come si vive il calcio dietro le quinte...: “Beh, da dirigente lo si vive un modo meno “apprensivo” rispetto, per esempio, ai tecnici; tuttavia è Fondamentale essere, come dire, sempre “sul pezzo”. Ci vuole massima presenza e concentrazione perché c’è da preparare tutto per poter svolgere nel modo migliore le partite che si giocano durante il fine settimana.” Quindi, un impegno che non conosce pause: ”Il ruolo di organizzatore implica un impegno costante per tutta la stagione. Si comincia a luglio con le iscrizioni delle squadre ai vari campionati, i tesseramenti dei giocatori, l’organizzazione delle amichevoli, il vestiario per i nuovi arrivi e continua settimana dopo settimana fino al termine della stagione a giugno “Condivisione e confrontarsi talvolta non è sempre facile: quali sono le maggiori criticità?: “Non parlerei di vere e proprie criticità, anche se possono capitare situazioni che necessitano di particolare attenzione; durante la stagione, sia con i tecnici che con i dirigenti, ci si confronta nelle varie riunioni che vengono organizzate e tutto sommato si trova sempre un percorso comune. Diverso è il rapporto con i genitori, qui il confronto è sempre un po’ più complicato perché quasi mai l’interesse di questi combacia con le scelte della società o dei tecnici.” Riesci a seguire le partite dalla tribuna? Alla luce di quanto accade – ampiamente riportato dai giornali – cosa terresti e cosa vorresti eliminare…: “Alcune volte – poche - riesco a vedere qualche partita dalla tribuna, di certo conserverei l’impegno dei ragazzi sul campo, la loro voglia di giocare e divertirsi e butterei i commenti e gli atteggiamenti di ciò che si sente e si vede in tribuna.” Dopo anni di appelli, finalmente il “Bianchi” ha un nuovo manto in sintetico. Un messaggio di ottimismo per futuro? “Per carattere sono sempre ottimista, sicuramente il campo a 11 e quello a 7 di prossima costruzione porteranno dei vantaggi sia alla società che ai ragazzi che ci giocheranno” Antonio Corona e Casale: qual è la tua personalissima cartolina? “Una cartolina di Casale, per me che non sono casalese, è legata ai ricordi di gioventù dai 13 ai 20 anni. Quella del profumo del pane appena sfornato che si sentiva lungo le vie per andare alla media Ugues, oppure i quattro cinema che cerano in centro, la Mostra del Mercato Pavia o il Luna Park in piazza Castello e lo stadio pieno quando si andava a vedere le Juniorcasale in serie C. Adesso la mia frequentazione si ferma al campo Bianchi e allo stadio Natale Palli.”
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