14 MAGGIO, I NEROSTELLATI SCRIVONO UN CAPITOLO DI STORIA DEL CALCIO ITALIANO108 anni fa, la prima vittoria di una squadra italiana con gli inglesi (clicca e guarda il video tratto dalla cineteca del Reading FC) Il calcio, come sappiamo, arriva in Italia portato da marinai e commercianti inglesi che, per farla breve, fondano il Genoa Cricket and Football Club. Poi, e passiamo al 1912, tocca a uno ‘sportsman’ nel vero senso della parola tastare il polso del calcio nostrano. Poca roba, considerando che il calcio in Italia non era ancora il fenomeno sociale e mediatico di oggi. Tuttavia, quello sportsman, era già una celebrità oltremanica: si chiamava Vivian Woodward; di professione architetto, un vero ‘amatore’ in senso decouberteniano ma – in Inghilterra- conosciuto e apprezzato come il primo, grande, attaccante della storia del calcio inglese. Questa la premessa. La nostra storia invece ha luogo nel 1913 quando, questa volta in maniera ufficiale, i professionisti della Southern League inglese, il Reading, disputa una tournee ufficiale in Italia. Partenza dalla stazione di Charing Cross a Londra il 9 maggio; passaggio per Parigi, arrivo all’alba del giorno dopo Genova. Dove li aspettano il Genoa e mister William Garbutt, allenatore dei grifoni e, cosa non secondaria, ex giocatore del Reading. Genoa, Milan, Pro Vercelli e Casale (all’epoca considerate tra le più forti d’Italia) e la nazionale: questo il programma delle amichevoli…anzi…delle ‘lezioni’ di calcio che i maestri inglesi (bontà loro) si apprestano a dare alle quattro ‘allieve’. Ed in effetti, le prime due sembrano confermare le previsioni: 4-2 al Genoa con lo stesso Garbutt in veste di arbitro, e poi un perentorio 5-0 al Milan all’Arena Civica. Il programma dei “biscuitman”, così erano chiamati quelli del Reading, prevede il gran finale con la Pro Vercelli e la Nazionale Italiana. Ma nel mezzo c’è una partita da giocare, una formalità, con una squadra nata pochi anni prima e che veste una maglia particolare con una stella sul cuore. Il 14 maggio del 1913 è come un giorno di festa a Casale. I ragazzi marinano la scuola, i casalesi fanno ressa per trovare un posto al Priocco; è un evento, non c’è ombra di dubbio. Del resto, anche il Corriere della Sera contribuisce ad alimentare l’interesse con quel “…senza dubbio la più forte delle squadre straniere viste in Italia…”. Quanto basta per scrivere un bel ‘2’ in una ipotetica schedina del Totocalcio (non ancora inventato), che tuttavia non spaventa i giovani nerostellati. Aperta parentesi. Nel 1950, poco prima di scendere in campo per la finale della Coppa Rimet al ‘Maracanà’, Obdulio Varela capitano della ‘Celeste’ dice ai suoi compagni “Chicos, mira que lo de afuera son de palo!” Che più o meno significa: “ragazzi, quelli che stanno fuori sono fatti legno!” Quelli là erano il Brasile e sappiamo tutti come è andata a finire. Chiusa parentesi. Magari Barbesino non avrà detto le stesse cose tuttavia, al fischio d’inizio, dopo una sterile accademia degli inglesi, il Casale affonda il colpo due volte: Varese, Sarasso e il Reading – incredulo – si trova sotto di due reti. Solo nel secondo tempo, Joe Bailey (bomber degli inglesi e, in seguito, eroe decorato di guerra) accorcia le distanze. Il 14 maggio del 1913, alle ore 17.00, nel calcio italiano ci fu una svolta e fu una svolta nerostellata.
LINK ESTERNO
![]() Iscriviti alla newsletter per rimanere sempre aggiornato
#CASALEFBC
F.B.C. Casale A.s.d. Via Garibaldi, 45 15033 Casale Monferrato (AL);
CONTACT CENTER 0142/809600 dal lunedÀ al venerdÀ dalle 10 alle 20 e il sabato dalle 10 alle 14. Per conoscere i canali di contatto dedicati agli abbonati allo stadio Natale Palli visita la sezione CONTATTI del nostro sito. Per ulteriori informazioni scrivere a info@casalefbc.it. @Copyright 2018 - CASALE FBC - powered by KICORE
|